Le torri di San Fruttuoso
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Nel periodo del pirata Dragutte, tutti i paesi liguri soffrirono di saccheggi e i monaci di San Fruttuoso, proprio a causa dei Saraceni, nel 1550 abbandonarono in monastero.
Dal papa Giulio III il monastero fu allora messo sotto la protezione di
Andrea Doria, col patto che nelle vicinanze venisse costruita una torre o fortezza allo scopo di proteggere la baia dagli assalti degli infedeli.
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La dritta torre del grande ammiraglio sorse a difesa della località ed allontanò ogni pericolo dall'eremo di San Fruttuoso, cacciando i pirati che con le loro incursioni portavano morte e distruzione ovunque.
Quest'opera però, non impedì che i pirati scegliessero come rifugio la vicina "Cala dell'oro", perché era un approdo sicuro e tranquillo per il rifornimento dell'acqua dolce.
Nelle loro imbarcazioni, infatti, con ben 80 o 90 uomini a bordo, l'acqua veniva presto a mancare e i
pirati che conoscevano le sorgenti di Capodimonte sbarcavano nelle cale e riempivano le loro botti. Il Senato genovese si convinse perciò della necessità di costruire un'altra torre più piccola di quella dei Doria e la fece innalzare sopra ad una roccia dalla quale si vedeva tutta la costa. Era possibile così avvisare in tempo dell'arrivo dei pirati la guarnigione militare a S. Fruttuoso.
La torre grande di
S. Fruttuoso attualmente è abitata da gente del posto e continua a mostrare a chi proviene dal mare lo stemma gentilizio, anche se rovinato dal tempo.
La torre più piccola della "Cala dell'oro", invece, è meta di qualche turista che la raggiunge attraverso un'impervia salita che si snoda come una biscia sul fianco della roccia.
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