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Le Donazioni e la ricostruzione [segue]
Adelaide dona il 5 marzo 995 al Monastero di S.Fruttuoso due appezzamenti, uno sito presso il Po nel piacentino, occupato da boschi e pascoli, l'altro sito in Val d'Orba nell'Alessandrino in località Brugnato, poi 100 iugeri di terra arabile a Ponticello, località Capodimonte, confermando il diritto di caccia e pesca di S.Fruttuoso. Queste donazioni attestano sia la "pietas" religiosa dell'imperatrice, sia il tentativo, da parte dell'Impero, d'ottenere l'appoggio del clero e della feudalità ecclesiastica per tenere la bada la feudalità laica e ripristinare l'accentramento dei poteri nelle mani del sovrano.

Un segno di questo intervento da parte di Adelaide è da vedersi nella torre ad ottagono della chiesa, con le bifore, elementi tipici dell'architettura d'Oltralpe, che si ricollega allo stile degli Ottoni.

Altro segno della presenza imperiale è da ricercarsi nell'aquila del capitello che si trova nel chiostro inferiore.
Si tratta di un motivo classico che ricorda la produzione bizantina; il motivo ornamentale del cerchio in cui è inserita richiama la produzione tessile e miniata del X secolo, epoca a cui potrebbe risalire questo capitello che pare quindi un esempio di un gusto trapiantato a Genova (vedi capitelli di S. Tommaso) e diffuso dagli stessi Imperatori Ottoniani.
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