TOSCANA EVENTI
AVVENIMENTI NELLA PROVINCIA DI AREZZO
GIOSTRA del SARACINO ~ AREZZO ~
La Giostra del Saracino è la rievocazione storica in costume medievale che si svolge ad Arezzo e a cui partecipano i quattro Quartieri della città, con 33 chiarine, 11 tamburi, e i 39 Sbandieratori che accompagnano oltre 300 figuranti in costume.
Nella Giostra, otto cavalieri (due per Quartiere) si sfidano nel colpire con la lancia lo scudo del Buratto (un automa girevole che impersona il “Re delle Indie”) al termine di una veloce carriera al galoppo (meno di 5 secondi) senza farsi colpire dal mazzafrusto, imbracciato dal Buratto. Il Buratto è un fantoccio metallico caricato a molla, con uno scudo nella mano sinistra e il mazzafrusto (arma medievale con tre palle di legno) nella destra. Al segnale del Maestro di Campo, il cavaliere cavalca lungo la lizza (la striscia di terra battuta che percorre in obliquo Piazza Grande) e si lancia contro il Buratto. Il colpo deve essere rapido e preciso, perché la molla del Buratto gli imprime una rotazione micidiale che scatta al momento del colpo di lancia.
La Giostra del Saracino si disputa due volte l’anno: il penultimo sabato di giugno (Giostra di San Donato) e la prima domenica di settembre (Giostra della Madonna del Conforto).
CONTATTI
Istituzione Giostra del Saracino
Ufficio Turismo, Giostra del Saracino e Folklore
Via della Bicchieraia, 26 – 52100 Arezzo
Tel. 0575/377462-3
Email: giostradelsaracino@comune.arezzo.it
Di torneamenti e giostre visti in terra di Arezzo parla anche espressamente Dante Alighieri, all'inizio del XXII canto dell'Inferno, in alcune celebri terzine:
«Io vidi già cavalier muover campo,
e cominciar stormo a far lor mostra,
e tal volta partir per loro scampo;
o Aretini, e vidi gir gualdane,
fedir torneamenti e correr giostra;
con tamburi e con cenni di castella,
e con cose nostrali e con istrane;»
e tal volta partir per loro scampo;
o Aretini, e vidi gir gualdane,
fedir torneamenti e correr giostra;
con tamburi e con cenni di castella,
e con cose nostrali e con istrane;»
corridor vidi per la terra vostra,
quando con trombe, e quando con campane
“I toscani amano lo scherzo e la satira e le feste di piazza; coi carri mascherati che mettono in burla le meschinità o gli eccessi della politica o della vita. Rissosi talvolta, «Meglio avere un morto in casa che un pisano alla porta», e legati al passato e alle tradizioni: dal Palio di Siena alla Giostra del Saracino, che non sono soltanto richiami per i turisti”.