San Giorgio [segue]
A questo punto compare l’eroe mitologico, impersonato da San Giorgio, che vince il drago e libera la principessa da morte certa.
L’eroe cristiano non sposa però la principessa, né diventa re, ma chiede al popolo di credere in Cristo e di ricevere il battesimo.
La leggenda del Santo ricorda il mito di Horus e del mostro Set, di Teseo e del Minotauro, le saghe dei Nibelunghi, con il mito di Sigfrido.
E’ difficile dire quanto la rappresentazione di San Giorgio derivi dal mondo orientale o da quello nordico.
Nel mondo medievale San Giorgio viene raffigurato come un cavaliere generoso, simbolo del Bene che uccide un drago, personificazione delle forze del male (gli infedeli),in nome della Fede per salvare la principessa (l’ortodossia cattolica).
Le reliquie vere o presunte di questo Santo furono trasportate dalla Siria a Portofino, dove esiste una chiesa a lui dedicata, all’inizio dell’XI secolo.
Questo Santo fu anche il patrono della Repubblica di Genova finché non fu affiancato da S. Giovanni Battista alla fine dell’XI secolo.
A Genova la prima rappresentazione di S Giorgio col drago si trova su un’antica lastra di marmo del XIII secolo sulla parete sud della Cattedrale di S Lorenzo, oggi vicino alla porta di S. Gottardo. A fianco compaiono S. Siro e S. Giovanni.
Anche all’interno della cattedrale, nella navata sinistra compare ancora un affresco in degrado con gli stessi santi e San Giorgio che uccide un dragone con il corpo di serpente.
Dal XV secolo compare la moda di rappresentare l’uccisione del drago, affiancando anche la figura della principessa, secondo quanto raccontava la leggenda.
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