I Durazzo [segue]
Quando nel 1528, è istituito un libro della nobiltà, i Durazzo ne fanno già parte: come "nobili nuovi", ex popolani arrivati. Già un Durazzo di quinta generazione, Giovanni, spicca per fortuna.
Suo figlio Giacomo va ancora più in alto: e doge nel 1573, grazie anche al favore che s’è guadagnato tra i nobili di più antico blasone.
In duecento anni i Durazzo avranno otto dogi (nove, a contare il doge alla repubblica del primissimo Ottocento), e un arcivescovo, cardinali e diplomatici. Avranno palazzi in Strada Balbi e case di villa, oltre a invidiabili ricchezze: forse, nel Settecento le maggiori della città, che sarà infatti detta "la repubblica durazziana".

 

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