Andrea Doria [segue]
Andrea Doria continuò a seguire la politica internazionale e quando, quasi contemporaneamente, salirono al trono di Francia Francesco I e di Spagna Carlo V, si mise al servizio del sovrano francese fino al 1528, cioè fino alla scadenza del contratto, per poi passare clamorosamente dalla parte della Spagna.
Fu una scelta vantaggiosa per Carlo V che aveva così alle sue dipendenze il più famoso ammiraglio del Mediterraneo e il porto tanto agognato dalle potenze straniere negli ultimi decenni; vantaggiosa in termini economici anche per la città.
Infine il 9 settembre 1528, con un colpo di mano, Andrea Doria s’impadronì della città. Sistemate le vicende cittadine, ospitò con lo sfarzo di un principe con il suo palazzo di Fassolo Carlo V nel suo trasferimento in Italia per essere incoronato Sacro Romano Imperatore.
In seguito alternò lunghi periodi di attività combattendo sui mari il pirata saraceno Barbarossa, a periodi di riposo nella sua villa di Fassolo.
Represse duramente la congiura dei Fieschi vendicandosi sui suoi avversari e sui loro beni. A quella data aveva più di ottanta anni, tuttavia aveva ancora una notevole forza e la dimostrò riprendendo a combattere i pirati turchi e i Francesi che avevano invaso la Corsica.
Guidava dal suo palazzo le operazioni di mare, i suoi affari e la politica cittadina, ma la situazione cominciava a sfuggirgli di mano, perché i suoi amici banchieri non ritenevano più conveniente investire solo sulle sue flotte prestate all’Impero.
Andrea Doria, in una certa misura, era sopravvissuto ai suoi tempi.
Nel 1560 si spegneva all’età di 94 anni, la sua morte tuttavia sgomentò non solo i genovesi, ma tutta l’Europa.

 

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