Architettura del monastero
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Architettonicamente la concezione benedettina si tradusse in una forma che visualizzava la “recessione” dal mondo in un recinto al quale erano addossati internamente i vari edifici necessari alla comunità. I primi monasteri benedettini spesso restaurarono antiche ville romane delle quali conservavano le strutture architettoniche, come ad esempio il grande cortile circondato da un portico che corrispondeva al peristilio della casa romana.
Al centro del complesso monastico si trovava appunto il chiostro, cioè uno spazio di solito quadrato, contornato da portici. Sul lato settentrionale era posta la chiesa, la cui mole schermava il resto del monastero dai freddi venti del Nord. Sul lato orientale stavano gli ambienti di vita quotidiana: il dormitorio dei monaci; la sala capitolare, il calefactorium, cioè l’unico ambiente riscaldato, riservato al soggiorno durante l’inverno.
Sul lato meridionale si affacciavano il refettorio e la cucina, su quello occidentale la
foresteria e la dispensa.

 

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