La riforma di Cluny
Il monastero di Cluny, in Borgogna, fondato dall'abate Bernone nel 910 adatta la regola di S. Benedetto alle nuove esigenze di riforma dei costumi della Chiesa. I Cluniacensi si dichiarano sottomessi unicamente al papa e, in questo modo, si sottraggono all'autorità dei poteri locali: re, vescovo, feudatari.
Rapidamente Cluny diviene un modello tanto che all'inizio del XII secolo in Europa esistono ben 1000 monasteri.
Altri ordini monastici e movimenti riformatori
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Per ritornare all'ideale di povertà del Vangelo nascono nel XI-XII secolo altri ordini che predicano la povertà assoluta.
A Chartreuse Francia è fondato nel 1084 l'ordine dei Certosini che vivono come eremiti in cellette separate dove pregano, mangiano, lavorano. Solo la preghiera viene fatta collettivamente.
Nel 1098 l'
abate Roberto dell'abbazia cluniacense di Molesme decide di ritirarsi a Citeaux dal latino "Cistercium" da cui prende il nome l'ordine cistercense. In polemica con la ricchezza dei Cluniacensi, egli richiama i monaci all'osservanza della regola di S. Benedetto, rivalutando la carità ed il lavoro manuale. Da questa iniziativa nasce l'ordine dei Cistercensi che si dedicano al dissodamento delle terre incolte ed alla bonifica delle terre paludose. Fra i cistercensi è famoso S.Bernardo di Chiaravalle (Chairvaux Francia). I Cistercensi hanno una diffusione enorme: alla metà del XII secolo esistono 350 abbazie, alla fine del secolo se ne contano 530. Con il passar del tempo i monasteri cluniacensi diventano molto ricchi in seguito alle varie donazioni e per questa loro eccessiva ricchezza vengono criticati.
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