Il monaco
La parola monaco dal greco "monos" indica chi fa vita solitaria. I primi monaci furono appunto eremiti che si ritirarono in luoghi desertici per sfuggire alle tentazioni del mondo e alla corruzione della chiesa.
Altri monaci vivevano invece in comunità, attorno ad un
cenobio (dal greco "Koinos" e "bios" vita in comune). Chi ne faceva parte doveva rispettare regole precise.
Ma perché si diventava monaco?
Il monaco diventava tale per due motivi, o per vocazione autentica o per forza. Alcuni giovani decidevano spontaneamente di dedicarsi al monachesimo per servire Dio nel silenzio operoso, nell'umiltà e nella preghiera. Altri venivano rinchiusi a forza nei conventi dai loro genitori. Si trattava dei figli minori dei feudatari che non partecipavano all'eredità del feudo, la quale spettava solo al figlio maggiore.
A volte erano i figli stessi che, per ereditare il feudo, costringevano il padre a ritirarsi in convento.
Alcuni monaci, e soprattutto gli abati, avevano interessi terreni e controllavano enormi patrimoni accumulati attraverso i lasciti. Se ciò accadeva, nel monastero entrava la corruzione e quindi si trascuravano i valori spirituali.

 

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