Con
questa nostra ricerca abbiamo preso in esame alcuni
luoghi di culto sorti nel Medioevo sul Monte
di Portofino. Abbiamo studiato le
abbazie di S. Fruttuoso e della Cervara
, la chiesa di San
Nicolò e la Chiesa Millenaria
di Ruta.Abbiamo
capito limportanza del monachesimo, ma anche il
valore della religiosità popolare, espressa dalle
processioni, dalle cappelle votive o dalle esperienze
degli eremiti, che si rifugiano nellisolamento a
contatto con la natura, al di fuori del controllo
gerarchico.
Il monastero di S. Fruttuoso, sorto
in un periodo in cui le popolazioni della zona erano
senza una guida, fu il più importante. I monaci
insegnarono al volgo a coltivare lulivo e la vite,
allevare e lavorare i maiali, addestrare i falconi per
incrementare la caccia a pagamento, sostennero
lartigianato locale.
Col passare del tempo però il monastero, grazie ai
numerosi lasciti, divenne un centro di potere che doveva
amministrare considerevoli latifondi e che trattava alla
pari con le autorità dellepoca: papi, imperatori e
nobiltà feudale.
Il popolo da parte sua era oppresso dal potere dei
feudatari e da quello monastico che esigeva pesanti
decime e che poteva permettersi di costruire sontuosi
edifici.
La Cervara di prete
Lanfranco nacque invece in una società già più
scaltrita ed isolò i suoi monaci che "si tirarono
in disparte a contemplarla dal paradiso della preghiera e
della meditazione" senza partecipare mai molto alla
vita sociale.
Come dice lo Scarsella nei suoi annali: "la Cervara,
nata nel periodo in cui il monachesimo era molto
degenerato, non ebbe peso nella vita dei nostri paesi,
anche se ne ebbe molto nel controllo dei cenobi vicini".
Arrivò anche ad assorbire le esperienze degli eremiti
nate sul Monte, come capitò al romitorio di Traversaria. |