L’ IRIS GIALLO

NOME: Iris giallo

NOME SCIENTIFICO: Iris pseudacolacous

FAMIGLIA: Iridacee

DOVE VIVE: diffusissime in Italia, vive nei fossi, nei canali, nelle paludi e terreni umidi soprattutto nelle regioni settentrionali.

IL FIORE: i fiori, riuniti in fluorescenze alquanto complesse; sono avvolti, prima della fioritura da brattee di consistenza erbacea, sono inodori e peduncolanti.

I PETALI: sono tutti gialli e di notevole dimensione, tendono a guardare verso il basso.

IL PERIGONIO: un po’ insolito è il perigonio che ha un bel colore giallo; esso consta di un breve tratto tubolare, all’interno del quale avviene la secrezione del nettare, e di sei lacine.

LE LACINE: le tre più esterne sono piuttosto grandi e ristrette verso il basso, sono provviste di una specie di barba e sono percorse da venature di colore giallo più carico, quasi rossiccio. Le tre lacine più interne sono invece più piccole e perfettamente erette.

I TEPALI: l’involucro del fiore (perigonio) consta di sei pezzi, i tepali. Sono disposti frequentemente a simmetria raggiata (corolla regolare) più di rado a simmetria bilaterale. I tepali sono saldati nella parte inferiore solo per un brevissimo tratto o formano un tubo piuttosto lungo, che si allarga ampiamente nella parte terminale. Possono inoltre essere tutti e sei orientati verso l’alto come nel croco, oppure tre sono ripiegati fuori, mentre gli altri tre sono pressoché verticali.

GLI STILI: lo stilo è lunghissimo quando il tubo del perigonio è pure molto allungato, poiché l’ovario si trova inferiormente molto in basso rispetto agli altri pezzi del fiore.Sotto di esse vi sono talvolta brattee di consistenza cartacea.

IL PISTILLO: è unico e presenta un ovario infero sormontato da un breve stilo filamentoso.

GLI STAMI: sono tre e sopra si stendono gli stimmi.

GLI STIMMI: il pistillo a sua volta reca tre stimmi, simili a petali di colore giallo.

LE FOGLIE: sono lineari-allungate, ensiformi e presentano numerose nervature strette e parallele. Sono disposte a diversi livelli; le foglie basali sono lunghe quanto il fusto.

LO STELO O FUSTO: eretto, alto da 40 a 100 cm; è più o meno complesso.

FRUTTO O CAPSULA CONTENENTE I SEMI: il frutto è una capsula a sezione triangolare, piuttosto allungata, di 4-5 cm e leggermente acuminata che si fende per liberare i semi. Le grandi capsule sono in gruppi di 2 o 3 e contengono numerosi semi.

I SEMI: sono di color bruno- giallastro.

COME VIENE UTILIZZATA: l’iris pseudacorus viene utilizzata quasi esclusivamente come pianta ornamentale e al pari di numerose altre specie dello stesso genere, viene abbondantemente coltivata

a questo scopo. Sono state inoltre create numerose varietà a fioritura più abbondante e più rapida e tra queste degna di nota è l’iris pumila, provvista di fiori gialli, celesti, viola scuro e usata assai spesso per bordare viali o aiuole.

CURIOSITA’:

IL SOPRANNOME: le tre lacine interne sono così perfettamente erette tanto da assumere il nome di "stendardi".

IL SECONDO NOME: l’iris giallo è anche denominato Acoro adulterino o Acoro falso.

LA FAMIGLIA: la specie delle Iridacee comprende circa 1500 specie, riunite in una sessantina di generi, prevalentemente tropicali.

LA STORIA: secondo la leggenda, la prima persona a portare l’iris giallo come segno araldico fu Clodoveo, che divenne re dei Franchi verso la fine del secolo V. Egli scacciò i Romani dalla Gallia settentrionale, venne convertito al Cristianesimo e mutò infine i tre rospi del suo stendardo in tre iris psedacorus. Sei secoli più tardi, l’iris divenne il fleur-de-lys,cioè il fiore di Luigi VII, che lo usò come stemma nella sua crociata contro i Saraceni: lys infatti è una correzione del nome Louis (Luigi).

IL SIGNIFICATO: la parola iris in greco significa "arcobaleno" e infatti queste piante sono coltivate nei giardini per i fiori appariscenti, nelle loro coloratissime e varie tonalità del giallo, viola, blu e bianco.

IMPOLLINAZIONE: l’iris psedacorus è impollinata principalmente da api e bombi, che strisciano all’interno del fiore per raccogliere il nettare alla base dei tepali. I tre stili, appiattiti e vistosi, sono appoggiati da altrettanti tepali e gli insetti impollinatori si fanno strada nello stretto spazio così delimitato. Gli stimmi che si trovano all’apice degli stili, chiudono l’ingresso e gli insetti devono toccarli per scendere verso il nettare. Così è assicurata l’impollinazione. I tre stami sono alloggiati in una cavità longitudinale nella pagina inferiore di ogni stilo. In questo modo versano il polline sul dorso degli insetti.  

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