A  CA  DU  DIOU

 

« Come in molti di questi casi accade il nome nasce da una legenda popolare, che in molti però dicono riferirsi ad una storia realmente accaduta. Tanto tempo fa viveva in questi luoghi un signorotto della famiglia dei Conti di Lavagna, che possedeva, nella vallata del Petronio case e poderi e che non aveva figli maschi cui trasmettere in eredità il suo patrimonio. 

Aveva invece tre figlie-tre belle figliole, tutte in età da marito- che però lui non voleva dare in sposa ad alcuno, per impedire che i suoi beni andassero a qualcuno che non fosse del suo casato.

Decise quindi che le tre figlie dovessero prendere i voti monacali; e non solo, ma decise di far costruire per loro un convento che esse avrebbero condotto ed al quale avrebbe poi destinato, alla propria morte,  tutti i suoi averi. Comunicò alle figlie la decisione, e le loro suppliche e le loro lacrime non valsero a fargli mutare proposito. Si scelse un luogo del fondovalle, vicino alla importante strada di passaggio di viandanti, mercanti e pellegrini, e si iniziarono i lavori.

I muratori lavoravano di buona lena, ma ben presto ci si accorse che mentre il lavoro progrediva nel corso del giorno, il mattino dopo questo veniva ritrovato dagli operai in buona parte disfatto; e per quanto si aumentassero gli addetti- capomastri, muratori, manovali, ecc.-la costruzione non progrediva – più matura veniva eretta nel corso della giornata, più ne veniva disfatta durante la notte. La cosa cominciò a venir conosciuta dalla gente della zona e ben presto si formò la convinzione che tutto ciò fosse opera del diavolo, che si opponeva con il suo intervento notturno alla costruzione del convento, in quanto opera  consacrata che avrebbe sottratto anime al suo dominio. La casa in costruzione cominciò ad essere guardata con sospetto e timore, convinti che ad essa fosse legata una qualche maledizione, e il suo nome divenne “Casa del Diavolo”.

Il signorotto, assai turbato ma non convinto, decise- vincendo una certa paura- di appostarsi nei dintorni per controllare quanto succedeva la notte; fu così che, verso la mezzanotte, vide uscire dall’oscurità e dirigersi verso la costruzione tra giovanotti, anche robusti, che di gran lena iniziarono a disfare quanto nella giornata era stato con fatica costruito. Superato un primo momento di sorpresa e perplessità, il nobiluomo decise di intervenire e- fattosi coraggio- uscì dall’oscurità e andando incontro ai tre chiese loro con decisione il motivo del loro operare.

E qui il mistero si sciolse, in quanto i giovanotti confessarono di essere innamorati- corrisposti- delle figlie di costui, con le quali già avevano progetti di matrimonio; e quindi volevano impedire che l’opera si compisse perdendo così per sempre le loro amate.

Supplicarono il signorotto di abbandonare il progetto del convento e di permettere le nozze destinando se mai la costruzione ad “Hospitale” per i pellegrini.

Tanto fu l’ardore della richiesta che il padre si convinse, e acconsentì alle figlie, finalmente sorridenti, di andare in sposa agli intraprendenti giovanotti.

Come si usa, tutti vissero felici e contenti; ma il nome di “Casa del Diavolo” restò per sempre ad indicare quella costruzione”.

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