I rifiuti sono classificati secondo la loro origine in:
- rifiuti urbani
- rifiuti speciali
e secondo le caratteristiche di pericolosità in:
- rifiuti pericolosi
- rifiuti non pericolosi
La disciplina sulla gestione dei rifiuti si applica per le seguenti tipologie:
- assimilabili agli urbani soggetti a raccolta differenziata.
- speciali non pericolosi
- speciali pericolosi
- sanitari
Altre tipologie di rifiuti sono disciplinati da specifiche normative (es.: radioattivi, amianto).
1. Rifiuti assimilabili agli urbani
- Rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di civile abitazione, accomunati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, possono essere immessi nel cassonetto generico solo se non presentano alcuna tipologia di rischio per l’ambiente e per gli operatori addetti alla raccolta, con osservanza ai regolamenti comunali per la raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati.
- I rifiuti assimilabili agli urbani, per i quali sia prevista la raccolta differenziata, devono obbligatoriamente essere raccolti in modo differenziato.
2. Rifiuti speciali non pericolosi, derivati da attività di servizio non compresi nell'elenco dei rifiuti pericolosi:
- arredi, rifiuti ingombranti
- cartucce toner per stampanti laser, cartucce per stampanti a getto d’inchiostro, nastri per stampanti ad aghi, unità tamburo per fotocopiatrici, cartucce toner per fax.
- apparecchiature fuori uso non contenenti sostanze pericolose.
- rifiuti dei processi chimici inorganici ed organici non pericolosi ed individuati dal codice CER dopo certificazione d’analisi che dimostri la non pericolosità del rifiuto.
3. Rifiuti speciali pericolosi presenti nelle scuole e classificati mediante codice CER
- rifiuti da processi chimici prodotti dai laboratori, contenenti sostanze pericolose.
- rifiuti prodotti da strumentazione di laboratorio contenenti sostanze pericolose.
- apparecchiature elettriche fuori uso contenenti sostanze pericolose.
4. Rifiuti sanitari
- la normativa di riferimento per la gestione dei rifiuti sanitari è il D.P.R. 254/2003, anche se la raccolta, il deposito temporaneo ed il trasporto dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo restano comunque sottoposti al regime generale di gestione dei rifiuti pericolosi dettato dal D. Lgs. 152/06.