Sulle supplenze ATA questioni risolte solo in parte. Prevista ulteriore verifica - Cisl Scuola Basilicata

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Sulle supplenze ATA questioni risolte solo in parte. Prevista ulteriore verifica

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Si è concluso, con una nota della Direzione Generale del Personale che risolve solo in parte le questioni affrontate, il lungo confronto col MIUR sulle supplenze conferite al personale ATA dalle graduatorie di III fascia. Il "faccia a faccia" con l'Amministrazione, rappresentata dall’Ufficio di Gabinetto e dal Dipartimento del Personale, ha preso avvio nella mattinata di giovedì 21 settembre ma si è chiuso solo nel pomeriggio di venerdì 22, dopo essere stato più volte interrotto e ripreso, anche per la necessità di verificare col MEF la praticabilità delle diverse soluzioni ipotizzate nel corso del confronto.
La Cisl Scuola, in linea con quanto più volte sostenuto, si era presentata al tavolo ribadendo la propria contrarietà al ricorso alle nomine fino all'avente diritto, istituto abusato nel tempo e in contrasto con le norme contrattuali e civilistiche del rapporto di lavoro a tempo determinato. L'art.40 della legge 449 del 1997 è infatti superato sia dalla sopravvenuta contrattualizzazione del rapporto di lavoro (ragion per cui non bisognerebbe più parlare di "nomine", ma di "contratti individuali di lavoro" regolati dal Codice Civile), sia dal CCNL vigente che, all'art. 44, prevede l’esplicita indicazione, nei contratti a tempo determinato, della data di inizio e di fine del rapporto di lavoro. La quasi certezza che le nuove graduatorie non possano essere pronte se non ad anno scolastico terminato aggiunge una motivazione “di fatto” per procedere alla stipula dei contratti fino alla scadenza 30 giugno, dando alle scuole le necessarie garanzie di stabilità organizzativa ed evitando ai diretti interessati l’evidente penalizzazione che le supplenze “fino all’avente titolo” comportano sia sul versante del trattamento economico (mancato pagamento del CIA) che su quello normativo (ad es. sul regime delle assenze in caso di malattia).
Le ragioni esposte dalla Cisl Scuola trovano riscontro solo parziale, in attesa di ulteriori atti normativi, nella nota di chiarimenti emessa dalla Direzione Generale del Personale, visto che in ogni caso (sia per le normali supplenze che per quelle conferite in altro profilo ai sensi dell’art. 59 del CCNI) si prevede la sottoscrizione del contratto con la clausola “fino all’avente titolo”. L’Amministrazione ha avuto garanzie – e questo è senz’altro un esito positivo - che sulle supplenze ex art. 59 non vi sono riserve da parte della Ragioneria Generale, così da assicurare comportamenti uniformi sul territorio nazionale.
Il MIUR si è detto invece disponibile a verificare, ai primi di dicembre, l’entità del flusso delle domande di supplenza di terza fascia e i conseguenti prevedibili tempi di lavorazione delle stesse, come premessa a un’eventuale proroga per un anno delle graduatorie attualmente vigenti, ipotizzando a tal fine una proposta legislativa di iniziativa del Governo. In questo modo si avrebbe la possibilità di dare ai contratti una valenza “a pieno titolo”, fissandone la scadenza al 30 giugno. L’impegno a effettuare tale verifica è assunto esplicitamente nel verbale sottoscritto dalle parti a conclusione del lungo confronto.
Altri temi sono stati discussi, oltre a quello delle supplenze che costituiva la ragione più urgente di confronto. Il Capo di Gabinetto del MIUR, in particolare, ha riferito dell’interlocuzione in corso tra la ministra Fedeli e il Ministero dell'Economia, finalizzata all’inserimento nella prossima Legge di bilancio di misure a favore del personale ATA che, a detta dell'Amministrazione, "costituiscono una priorità nelle politiche di questo governo".
Il primo intervento dovrebbe riguardare il divieto di sostituzione del personale ATA per supplenze "brevi" introdotto dalla legge di stabilità per il 2015. L’obiettivo dovrebbe essere quello di giungere quanto meno a un'attenuazione di tale divieto, con modalità che sono oggetto di discussione e di verifica relativamente all’impatto che ne deriva in termini economici.
Il secondo riguarda la previsione di un piano straordinario di assunzioni di personale ATA su tutti i posti vacanti e disponibili, superando il vincolo che al momento circoscrive l'autorizzazione ad assumere solo nei limiti del turn over. Si potrebbe aprire in sostanza la possibilità di ulteriori 6.000 assunzioni in ruolo.
Il terzo punto riguarda l'inserimento in legge di bilancio di una norma che consenta di partecipare al concorso per DSGA anche agli assistenti amministrativi che, pur essendo privi di laurea, hanno però già svolto le mansioni proprie del profilo di direttore dei servizi.
La Cisl Scuola, prendendo atto positivamente dell'attenzione manifestata su questioni la cui soluzione per la verità viene da tempo ripetutamente sollecitata, ha richiamato anche altre emergenze che meritano attenta considerazione, a partire dalla copertura dei posti di DSGA nelle province in cui siano esaurite le disponibilità di Assistenti amministrativi ai sensi del CCNI sulle utilizzazioni, nonché il pagamento della indennità per i DSGA incaricati sulle scuole sottodimensionate (i pagamenti sono fermi all'anno scolastico 2013/14!).
Ha chiesto inoltre che i tavoli di confronto più volte avviati siano quanto prima ripresi con l'obiettivo di individuare soluzioni concrete, a partire dal problema della gestione diretta da parte delle scuole delle pratiche con l'INPS, questione che lo scorso anno è stata solo tenuta in sospeso ma che è destinata a riproporsi.
Ad un apposito incontro presso l'Ufficio di Gabinetto al fine di esaminare in modo più dettagliato “misure e interventi riguardanti il personale ATA” si fa riferimento esplicito nella parte conclusiva del verbale cui già si è fatto cenno in precedenza.
In conclusione, ancora una volta si ripropone un cliché ormai abituale, che vede molto spesso le rigidità del MEF vanificare ogni possibile esito positivo prodotto dal confronto tra sindacati e MIUR. Ciò conferma che sulle emergenze del personale ATA, come più in generale sull'esigenza di rilanciare politiche di diversa attenzione e di vero investimento sulla scuola e sulla formazione, è il Governo nel suo complesso a dover recuperare il giusto livello di consapevolezza e di conseguente efficace decisione.


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