Intelligenza Artificiale
Bisogna davvero temerla?
ChatGPT
Giuseppe Pepe
Ho conosciuto Donato Antonio Marsico circa venti anni fa all’USR Basilicata, dove con passione e competenza collaborava ai piani di formazione per le tecnologie informatiche. Tale passione gli ha permesso di seguire con grande attenzione lo sviluppo di un settore complesso in rapida evoluzione. Ho sempre apprezzato in lui il particolare interesse per il potenziale contributo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al miglioramento della qualità dei processi formativi e produttivi.
Edgar Morin (Cambiamo strada: le 15 lezioni del Coronavirus, Milano 2020) ha scritto che gli “strumenti digitali sono strumenti di libertà e, al tempo stesso, strumenti di dominio”, mettendo in evidenza che “Internet consente la libera espressione, che va dalla creatività al delirio sui social”. Su questa linea la pubblicazione “ChatGPT-Intelligenza artificiale” si rivela una guida preziosa per cogliere le potenzialità innovative, in termini di ricerca e creatività, del sistema ChatGPT (acronimo di Generative Pretrained Transformer), a giusta ragione considerato “una pietra miliare nell’evoluzione della comunicazione assistita dall’intelligenza artificiale. “In uno stile agile l’Autore propone di compiere insieme a lui un viaggio in questo sistema accessibile online, mettendo in luce i meccanismi, il potenziale e i limiti. Ne risulta una presentazione chiara ed essenziale di tutta l’ampia gamma di
applicazioni nella vita quotidiana. Tali applicazioni vengono raggruppate in tre principali ambiti: servizio clienti e supporto, assistenza virtuale, educazione e apprendimento (cap.5). E’ proprio questo terzo ambito a suscitare maggiori interrogativi sul piano etico, sociale e politico. Come viene precisato nel cap.5.3, anche se l’IA non può essere considerata un sostituto dell’insegnante, si è rivelata “un utile strumento educativo” in alcun settori formativi quali il tutoraggio personalizzato, l’apprendimento delle lingue, la motivazione per l’apprendimento, l’apprendimento basato sulla ricerca.
Uno dei tanti limiti dell’IA è rappresentato dall’ incapacità di sviluppare empatia programmata, nel senso che non possiede “una comprensione emozionale o una vera consapevolezza di sè”. (cap. 4.2 )
Michel Serres, scomparso nel 2019, in un’intervista dell’8 aprile 2015 al quotidiano Repubblica ha ricostruito questo nuovo scenario: “Quella che stiamo vivendo è una rivoluzione antropologica. ...Oggi sta nascendo un uomo nuovo, la cui caratteristica è la quasi completa esternalizzazione - nei computer, nei cellulari, in rete - della sua memoria, delle sue conoscenze e delle sue capacità di calcolo...
Le nuove tecnologie, che sono diventate un’estensione delle nostre facoltà, consentono un accesso facile e permanente a una massa enorme d’informazioni. ... E’ la fine di una certa pedagogia unidirezionale... Naturalmente, ciò non significa che si possa fare a meno dei maestri, perchè l’informazione non è la conoscenza. Il maestro, ma anche il filosofo, è colui che aiuta a trasformare l’informazione in conoscenza”.
Nell’affermare il ruolo insostituibile del maestro, il filosofo francese si dichiara ottimista sugli effetti del “supporto tecnologico e digitale” che se da un lato indeboliscono la memoria, dall’altro creano le condizioni per il potenziamento di facoltà cognitive molto importanti come l’intelligenza inventiva. Convinto che siano maturi i tempi perchè una “testa ben fatta” sostituisca “la testa ben piena”, come auspicava Montaigne, egli si chiede con una punta di ironia: siamo condannati a diventare intelligenti?
Una prima risposta a questo interrogativo epocale la possiamo trovare in questa opera che Donato Antonio Marsico ha pensato bene di pubblicare in un momento in cui il modello di intelligenza artificale ChatGPT è oggetto di una serie di critiche e perfino di denunce per violazione del copyright. Egli è riuscito in un’impresa di alto valore pedagogico: la possibilità offerta al lettore di formarsi un giudizio critico del modello di IA ChatGPT, mettendolo in condizioni di poter sperimentare le applicazioni presentate in forma chiara e precisa (a cominciare dalla redazione ed elaborazione di testi).
Giuseppe Pepe
già Dirigente Tecnico USR Basilicata